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ARTE CRISTIANA: iconografia delle origini - Anno A - Prof. Maurizio Marchini |
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Le prime espressioni figurative cristiane
(fede matura, linguaggio oggettivo)
DESCRIZIONE DEL CORSO |
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FINALITÀ. |
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Lo studio dell’ “arte” paleocristiana, un campo generalmente poco battuto, è ‘fondante’. Riandare a come la Chiesa indivisa ha organizzato ‘fin dall’inizio’ i propri spazi per la sepoltura e il culto e osservare come li ha iconograficamente arredati significa ricomprendere il valore della tradizione cristiana di una fede celebrata. |
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CONTENUTO |
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Il corso verte sulle prime espressioni figurative cristiane. La loro caratteristica è quella di essere testimonianza di una ‘fede matura’. Essa è espressa da un linguaggio ‘oggettivo’ (cioè univoco). I documenti iconografici vanno perciò indagati nelle loro tipologie e funzioni e collocati ‘nel momento’ in cui sono stati prodotti. L’approccio è iconografico iconologico. Non si tratta di un discorso di “storia dell’arte”, con uno sguardo da esteti più o meno allenati, e nemmeno di un semplice commento a opere o a soggetti genericamente ‘religiosi’ in quanto ispirati ad una qualche verità ‘spirituale’. Ciò che sostiene il significato e il simbolismo delle espressioni figurative dei primi cristiani è il loro valore teofanico (l’Incarnazione e la Redenzione) e catechetico, riflesso dall’insegnamento mistagogico dei Padri e dal vissuto liturgico, due ambiti di indagine che non possono essere esclusi. |
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METODO |
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L’attenzione verrà posta prevalentemente su cose “vere” e “vive”, supportate visivamente dalle immagini e selezionate “in progressione” (quella dell’anno accademico 2016/2017 potrebbe essere infatti la prima tappa di un itinerario formativo). Nella scelta della documentazione e nell’uso della terminologia espositiva si terrà conto della dimensione “ecumenica” degli argomenti. Ad ogni incontro saranno, inoltre, messe a disposizione dei partecipanti una scaletta dei contenuti, una sintesi della lezione e le letture. La bibliografia verrà invece fornita in itinere, a due livelli: alcuni testi base utili ad una prima conoscenza generale della disciplina, e monografie più specifiche per chi desiderasse approfondire singoli aspetti del programma. |
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PROGRAMMA: |
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- Considerazioni preliminari
- Riconoscersi nelle radici: perché guardare ai primi secoli?
- I concetti di “paleocristiano” e “protobizantino”
- Fede matura
- La prima manifestazione iconografica di presenza cristiana
- La comparsa delle immagini cristiane
- Due esempi di decorazione pittorica degli ipogei cristiani di Roma: dalle
catacombe di S. Callisto e di Priscilla
- La testimonianza iconografica del battistero della domus ecclesiae di Dura Europos
- Le “immagini-segno”
- I “simboli”: porta d’ingresso dell’iconografia cristiana?
- Tipologie e temi delle prime espressioni figurative cristiane (Grabar):
- i “paradigmi di salvezza”
- le figure universali della salvezza (i repertori dei ritratti tipologici di Cristo
Gesù)
- il richiamo ai sacramenti, strumenti di salvezza
- la rappresentazione della vita eterna
- Esempio di lettura di un soggetto iconografico ‘portante’: il Buon Pastore
- Esemplificazione dell’evoluzione di un modulo: il tema eucaristico
- Linguaggio oggettivo
- (Il mosaico di Cristo-Sole che ascende al cielo della Necropoli Vaticana)
- Un esempio di programma iconografico: la decorazione scultorea del
frammento di sarcofago alabastrino dalla chiesa bresciana di S. Afra
(lettura applicativa del metodo iconografico iconologico)
- La prima iconografia mariana (III – V secolo)
- IN PROSPETTIVA: come guardare alle soluzioni architettoniche e ai programmi
iconografici degli edifici di culto cristiano della Chiesa indivisa del I millennio?
- Presbiterio e navata, imago e historia
- Un esempio di iconografia teofanica absidale: Ss. Cosma e Damiano in Roma
- Forma architettonica e funzione liturgica: la novità cristiana
- Conclusione
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È prevista un’uscita supplementare facoltativa: visita alla sezione paleocristiana del Museo di Santa Giulia (data e orario da concordare coni partecipanti). |
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