Il
corso, da pochi anni inserito nel piano studi della Scuola di Teologia per
Laici, si prefigge un “ritorno alle origini” dell’ “arte” cristiana. È ‘fondante’
riandare a come la Chiesa indivisa del I millennio ha organizzato i propri
spazi per il culto e li ha iconograficamente arredati.
Tutti, più o
meno, abbiamo già avvicinato un discorso su “arte e fede”, per gli interessi
più vari: studio personale, impegno catechetico, attività iconografica.
Si tratta di verificare il senso
del linguaggio architettonico e figurativo con cui la Chiesa ha dato espressione
al Mistero del Cristo, creduto e celebrato.
Contenuto
Il percorso è organizzato
in tre momenti/anni (per non collocarci in superficie):
- i
primi secoli dell’espressione figurativa cristiana;
- la
‘novità’ del culto cristiano espressa attraverso le soluzioni architettoniche
dell’edificio ecclesiale,
- e
manifestata dai suoi programmi iconografici.
I tre ambiti sono correlati, ma
non necessitano di essere seguiti in un ordine prefissato.
Il
corso del 2020-2021 è articolato in due moduli, per ricuperare quello dello
scorso anno, sospeso a causa della pandemia.
§ Modulo 1: Le
prime espressioni figurative cristiane(fede matura, linguaggio oggettivo).
La caratteristica
delle prime espressioni figurative cristiane è quella di essere testimonianza
di una ‘fede matura’. Essa è espressa da un linguaggio ‘oggettivo’ (cioè
univoco). I documenti iconografici vanno indagati nelle loro tipologie e
funzioni e collocati ‘nel momento’ in cui sono stati prodotti. L’approccio è
dunque iconografico iconologico.
§ Modulo 2: Gli edifici di culto del primo millennio
cristiano(forme e significati)
Ciò che
caratterizza il senso delle forme architettoniche dei primi cristiani è la loro
relazione al vissuto liturgico. Non sono da considerarsi edifici genericamente
‘religiosi’ in quanto ispirati ad una qualche verità ‘spirituale’. Al di là
della diversità di stili e di soluzioni formali, il simbolismo spazio-temporale
che li caratterizza “è” mistagogia.
Metodo
La
presentazione dei contenuti del programma, filtrata dalla proiezione di immagini
di testimonianze architettoniche e figurative esistenti (cose “vere” e “vive”),
procederà per passaggi successivi che vadano a comporre una progressiva “scoperta
di senso”.
Nella scelta
della documentazione e nell’uso della terminologia espositiva si terrà conto
della dimensione “ecumenica” degli argomenti.
Per
l’approfondimento personale verrà segnalata un bibliografia a due livelli:
alcuni testi-base utili ad una prima conoscenza generale della materia, e altri
più monografici per chi desiderasse approfondire singoli aspetti del programma.
Al termine del
corso verrà messa a disposizione dei partecipanti una piccola dispensa, con la
sintesi degli incontri e i documenti di supporto.